Russo ai compagni: “Voglio tornare a giocare”. Bel gesto da Bologna di Claudio Bellucci

La vicenda di Massimo Russo ha commosso l’Italia.

Purtroppo, infatti, le immagini del San Paolo sono tornate all’attenzione della cronaca nazionale attraverso le principali trasmissioni sportive, proprio per il gravissimo infortunio occorso al giovane calciatore napoletano.

Da Bologna, l’ex attaccante del Napoli, Claudio Bellucci gli dedica la rete con la quale ha consentito alla propria squadra di pareggiare.  I tifosi del Napoli sono commossi, sui vari siti Internet e sulle mailing list, forte è la commozione ed il dolore per un giocatore napoletano ‘verace’ che aveva finalmente raggiunto il sogno di giocare con la maglia della squadra della propria città.

Nella notte dopo la partita, molti giocatori del Napoli erano stati ad attendere l’esito della lunga operazione con la quale il dottor Violante ha ‘riparato’ i danni devastanti lasciati dal cosentino Pagani.

Nella giornata di ieri è stata una processione di solidarietà dal presidente Naldi all’allenatore Colomba nel nosocomio di Pompei dove il giocatore è ricoverato.

Il dottor Violante ha parlato di otto mesi per il recupero del funzionamento dell’arto, e cerca di fugare il timore che la carriera di Russo possa essersi conclusa a quel maledetto 87° minuto della partita col Cosenza.

“Sono convinto che potrà tornare ad essere quello di prima” assicura l’ortopedico, ma la paura continua ad aleggiare.

Russo, però, non demorde e a chi gli sta vicino, ai compagni di squadra, alla famiglia promette di essere in campo all’inizio della prossima stagione.

“Voglio tornare a giocare, so fare solo questo” ripete Massimo, il cui pianto di dolore è stato trasmesso via satellite a tutti i tifosi che assistevano alla partita in televisione. Il Napoli, intanto, sta preparando una documentazione sia sull’arbitraggio di De Marco, sia per chiedere la prova televisiva sul fallo di Pagani che l’arbitro ha sanzionato con un giallo.

Dal canto suo il calciatore del Cosenza si nasconde dietro un atteggiamento imperturbabile: “Sono cose che capitano, sono rischi del mestiere”, continua a ripetere a chi gli chiede conto. E questo ci sembra davvero troppo.