Il tecnico comincia a preparare la sfida col Lecce. Intanto monta la contestazione del tifo.

Colomba cerca di offrire il suo solito tono compassato e tranquillo, ed anche se parla di “momento difficile” aggiunge di averne vissuti già altri nella sua carriera.

Il tecnico dichiara di non essere colto alla sprovvista dalla delicata situazione che si è venuta a creare con la squadra quart’ultima in classifica: “Le difficoltà c’erano, per me non si tratta di una sorpresa. E’ logico che un pizzico di negligenza in meno da parte nostra ed un pizzico di fortuna in piu’ ci potevano dare quei punti che però non avrebbero nascosto i problemi che abbiamo”.

Il cruccio del mister è quello del rendimento casalingo della squadra: “Abbiamo sbagliato tre gare su quattro. Bastava solo centrarne un paio, anche portando a casa un pari, per essere in linea anche con le altre squadre. Con 3 punti in più la situazione sarebbe stata certamente meno grave”.

Su questo Napoli finora capace di racimolare solo un misero punto su 12 in palio nel proprio stadio, Colomba ha la sua teoria.

“Al san Paolo – spiega – ci facciamo prendere dalla frenesia, dalla voglia di strafare. Vogliamo fare chissà quali giocate e questo forse non è nelle nostre caratteristiche, così quando questo non ci riesce ci facciamo prendere dall’ansia”.

Colomba ribadisce un concetto già espresso più volte: il Napoli non è in grado di imporre il gioco e quando cerca di farlo si espone ai colpi dell’avversario: “Le nostre caratteristiche non ci consentono di proporre grandi geometrie e se cerchiamo di strafare consentiamo agli avversari di ripartire sui nostri errori”.

La questione diventa complicata anche perchè il Napoli domenica è atteso da un appuntamento casalingo contro il Lecce, un avversario di rango per una gara che è diventata da vincere a tutti i costi.

La medicina, Franco Colomba la trova nelle positive prestazioni del Napoli formato-trasferta che a giudizio del tecnico gioca in maniera “più equilibrata”.

“Se fuori casa abbiamo ottenuto dei risultati, allora possiamo giocare bene anche in casa, basta non che non ci facciamo prendere dalla frenesia, dalla voglia di strafare. In campo bisogna scendere convinti e decisi, ma senza paure ed ansie”.

Sulle indiscrezioni che parlano di un Napoli più votato all’offensiva, il tecnico azzurro non si sbilancia, ma non esclude l’ipotesi di schierare Sesa trequartista dietro le punte Stellone e Dionigi.

“In questo momento – sottolinea – i gol non ci mancano, quello che serve è la continuità di manovra e maggiore attenzione nella fase difensiva per evitare gli errori che ci costano caro”.

Quanto allo stato d’animo della squadra Colomba lo descrive così: “E’ quello di una squadra che ha delle difficoltà ma ha scelto la strada dell’unione, non della disgregazione”.

Proprio alla forza d’animo del Napoli, Colomba lega le prospettive di riscatto: “Il campionato è lungo e denso di difficoltà, si possono aprire spiragli importanti in ascesa come si possono aprire abissi in discesa. Tutto dipenderà da noi, dalla nostra tranquillità nel lavorare, dal nostro equilibrio, dal cercare di non perdere la bussola”.

Effettivamente, il tecnico del Napoli ha correttamente fiutato l’aria che si respira intorno alla squadra.

In particolare intorno ad alcuni calciatori sta montando un clima di tensione crescente e l’atmosfera allo stadio per domenica prossima si prevede molto agitata, con alcuni gruppi organizzati che annunciano pubblicamente l’intenzione di contestare praticamente tutta la squadra accusata di scarso impegno e scarso adattamento.

Colomba non si fa scudo della condizione ambientale: “Le difficoltà, le contestazioni, i problemi ci devono aiutare a fare bene per far sì che questa tendenza si inverta trascinando dalla nostra il pubblico. L’ambiente è importantissimo, vogliamo rigenerarlo e rigenerarci”.

Anche se invita a fare i conti solo alla fine, dal momento che non si possono fare bilanci dopo sole 10 partite”, alla fine Colomba ammette che tutto però dipende dai risultati.

E domenica col Lecce, non sarà consentito sbagliare.