Dopo il clamoroso scivolone in casa del Napoli con la Fiorentina che fa seguito alla sconfitta in settimana in Champions contro il Real Madrid ed alla precedente sconfitta casalinga contro la Lazio dell’ex Sarri, la posizione del tecnico Garcia torna in discussione.
Il tecnico e la squadra che dopo la brutta prestazione contro il Genoa, al quale andava precedentemente aggiunto il brutto secondo tempo contro la Lazio e la partita di Champions contro lo Sporting Braga, dove il Napoli aveva vinto, ma solo grazie ad un autorete nel finale, mostrando sempre sbandamenti difensivi e scollamento tra i reparti, aveva ripreso il giusto cammino ripercorrendo le orme di quanto di bella fatto nella scorsa stagione e dopo il buon pareggio di Bologna erano arrivate le belle vittorie contro Udinese e Lecce e la buona prestazione contro il Real in Champions, nonostante la sconfitta per 3 a 2, lasciavano comunque ben sperare.
Invece, il Napoli ieri ha avuto una involuzione e si è rivisto il brutto Napoli visto ad inizio stagione e tralsciando l’inizio di stagione disastroso di Meret, la cui reattività ormai è prossima allo zero (non si tuffa mai, non esce su un cross, si fa passare la palla sotto le gambe) pure la squadra è tornata lunga, priva di idee, con un pressing totalmente sbagliato se non inesistente, incapace di intercettare le linee di passaggio avversarie nella trequarti “nemica” per poter prontamente attaccare che, poi, era stata la caratteristica principale della passata stagione.
E così il tecnico è finito nuovamente sotto accusa, non solo per le poche idee, ma soprattutto per i cambi, apparsi a quasi tutti, addetti ai lavori e non, incomprensibili e sbagliati, a cominciare dal cambio del centrocampista Anguissa infortunatosi a metà del primo tempo, con l’attaccante Raspadori, entrato quindi, non per fare da attaccante, ma per fare il centrocampista e “marcare” Arthur, quando poi in panchina c’erano Elmas, Cajuste e volendo anche uno tra Gaetano e Demme.
Nella ripresa poi, altri cambi insensati come la sostituzione di Osimhen e Politano con quest’ultimo che ha mandato sottovoce il tecnico a farsi un giro a quel paese! La sostituzione di Politano emblematica perchè è stata in un certo qual senso una ammissione di colpa, visto che è uscito per spostare Raspadori a destra (sempre in un ruolo non suo) e mettere Cajuste al centrocampo, cosa che doveva essere così fin dal problema alla coscia di Anguissa. Ma poi, hanno lasciato perplesse anche l’ingresso di Gaetano per Lobotka, che per carità, sarà pure bravo ed avrà talento, ma sicuramente sulla tre quarti avanzata e non per fare certo il play a metà campo! E poi Lindstrom, preso per sostituire Lozano a destra come alternativa a Politano ed invece è stato schierato a sinistra con Kvaratkhelia poi dirottato a destra!
Insomma, tutte queste mosse, alla fine, sono sembrate più dettate dalla disperazione e dal cercare il colpo di fortuna che da un ragionamento logico e tattico!
Alla Società, ovviamente, tutto questo non è sfuggito ed ecco che stamattina si è svolto a Roma un vertice tra il patron Aurelio De Laurentiis, l’allenatore, il club manager Antonio Sinicropi, il direttore sportivo, Mauro Meluso e il capo dell’Area scouting, Maurizio Micheli per capire cosa sta accadendo. Per il momento sembra che si vada verso la conferma di Rudi Garcia. Dopo l’incontro Garcia è partito alla volta della Francia e tornerà a Napoli per riprendere gli allenamenti mercoledì prossimo, visto che sono stati concessi due giorni di riposo.
Da quanto filtra pare che De Laurentiis avrebbe deciso di rinviare ogni decisione sul futuro dell’allenatore alla prossima sosta del campionato, nel mese di novembre, a meno di un aggravarsi ancor più profondo della crisi, ma intanto già si fanno i nomi dei possibili successori, come ad esempio quello di Tudor, Conte ma anche di Giampaolo!
Le prossime sei partite – quattro di campionato con Verona, Milan, Salernitana ed Empoli e le due di Champions con l’Union Berlino – saranno, quindi decisive per il futuro di Garcia.