Pagani: “Sono distrutto”. Il giocatore azzurro: “Nessun rancore, ma per ora meglio non incontrarci”.
Alla fine, 48 ore dopo, Nicola Pagani è crollato: “Sono distrutto” ha detto il difensore del Cosenza, autore del fallo che ha messo la parola fine alla stagione di Massimo Russo.
Il calciatore calabrese oggi ha smesso l’apparente freddezza dimostrata nell’immediato dopo-partita e anche nelle 24 ore successive quando aveva dichiarato che l’infortunio provocato ai danni di Russo faceva parte dei “rischi del mestiere”.
Oggi Pagani dichiara tutto il proprio dispiacere: “Non volevo fare male a nessuno, ma solo giocare la mia partita, ma purtroppo uno scontro di gioco si è trasformato in un fatto tragico al di là della nostra volontà”.
Dal suo letto d’ospedale, però, Massimo Russo ha trovato già la forza di perdonare il suo ‘killer’: “Non provo nessun rancore per Pagani” ha detto il calciatore azzurro.
Massimo Russo dimostra grande forza ed umanità trovando generose parole di comprensione per l’avversario che lo ha colpito fracassandogli una gamba: “Ha fatto solo un intervento di gioco, capisco che stia vivendo un momento difficile”.
“Anche io sono difensore e cerco di intervenire sulla palla con decisione” ha aggiunto.
Il calciatore del Napoli, non addossa colpe specifiche all’avversario: “Quell’infortunio poteva capitare a me come a un altro. La sfortuna ha voluto che fossi io il prescelto”.
L’unica cosa che Russo rifiuta a Pagani è la richiesta di incontro: “Per ora meglio non incontrarci” ha fatto sapere al calciatore del Cosenza che aveva annunciato la volontà di fargli visita.
Il dolore fisico è scomparso, resta però quello interiore: “Ho vissuto una bruttissima esperienza che non auguro nemmeno al mio peggior nemico” e soprattutto la paura di non poter continuare a giocare.
“I primi momenti sono stati drammatici – rivela – ho temuto di non poter più giocare, ma il dottor Violante mi ha assicurato che ce la potrò fare ed io spero che questo si avveri”.
L’ultimo pensiero è un ringraziamento agli attestati di solidarietà che gli sono giunti dai compagni di squadra, dagli amici ed dai tifosi.
L’obiettivo adesso è uno solo: guarire per tornare a giocare.