Gli azzurri in vantaggio per 3 a 1 si fanno rimontare e rischiano la sconfitta. Non basta la doppietta di Stellone

Il Napoli ha avuto l’opportunità del grande riscatto, ma l’ha sciupata con le proprie mani. Alla fine della gara, però, a recriminare di più è il Vicenza che ha ripetutamente sfiorato il gol del vantaggio.

Almeno due le circostanze in cui gli avanti biancorossi hanno letteralmente graziato Mancini, peraltro autore di almeno altre due prodezze su Stefan Schwoch.

La rabbia aumenta se si tiene conto che la gara di Vicenza ha mostrato tutta la forza del potenziale offensivo del Napoli, costituito dal tandem Dionigi-Stellone.

La svolta della gara nel gol realizzato da Jeda pochi secondi dopo la rete del 3 a 1. Il tiro del brasiliano dai 30 metri si è insaccato sotto le mani di Mancini ed ha riaperto la partita.

Il Vicenza che al doppio vantaggio del Napoli era piombata nella disperazione si è così risoleevato ed ha cercato prima il pareggio, poi anche la vittoria.

Il rigore del pari è stato peraltro causato da un fallo incredibile di Saber che ha strattonato Zanchetta sotto gli occhi dell’arbitro Palanca.

Dopo il pari, il Napoli ha visibilmente vacillato sotto i colpi di uno scatenato Stefan Schwoch.

L’ex azzurro ha seminato il panico nella difesa del Napoli con ripetute azioni che hanno messo in crisi la retroguardia azzurra. In due circostanze è stato miracoloso Mancini, in altre occasioni l’imprecisione e un pizzico di sfortuna hanno impedito il sorpasso vicentino.

Gli azzurri nell’ultima mezz’ora di gara sono andati letteralmente in barca, senza mai riuscire a rendersi pericolosi e soffrendo l’arrembaggio dei biancorossi di Mandorlini.

Alla fine il punticino non schioda il Napoli dai bassifondi della classifica, ma soprattutto dimostra i limiti caratteriali e strutturali di una squadra che si rivela essere incapace di chiudere la gara.